E’ possibile affidare alla macchina fotografica il compito di rappresentare il quotidiano impegno educativo di genitori ed educatori? La risposta è positiva se si va a osservare il lavoro di nove maturandi dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, provenienti da tutta l’isola, che, guidati dal docente Salvatore Ligios, hanno messo in pratica l’idea del coordinamento del Progetto culturale - incoraggiato e sostenuto dal Servizio nazionale - , di 'narrare l’educazione' in Sardegna.
Famiglia, parrocchia, scuola, oratorio come costanti e doverose ambientazioni educative, senza però dimenticare quei 'luoghi', quali le comunità di aiuto e di recupero, dove la fragilità fisica e quella morale richiedono l’investimento di straordinarie energie pedagogiche. Tutti ambienti dove si fa formazione e nei quali la cultura dell’accoglienza e del rispetto della vita umana risuona come un messaggio di gioia e di condivisione. Uno 'spettacolo educativo' che coinvolge persone, ambienti, gesti e simboli, delineando l’immagine di una Sardegna ricca di attenzione e di dedizione verso la formazione delle nuove generazioni. Nel 'racconto', ben più di un semplice reportage occasionale - avendo i giovani vissuto per giorni accanto ai protagonisti c’è la scoperta del 'bene' e del 'bello' dell’educazione, di cui, purtroppo, poco parliamo e molto dimentichiamo. Ma anche lo sguardo curioso e creativo di reporter appassionatisi a descrivere il positivo che ci circonda. Il primo appuntamento è fissato nella diocesi di Alghero-Bosa il 13 giugno, nei locali storici per la fotografia de Su Palatu a Villanova Monteleone - con la riflessione proposta dal vescovo Giacomo Lanzetti dove la Mostra rimarrà aperta fino al 18 luglio, per poi essere trasferita ad Ittiri (arcidiocesi di Sassari) dove rimarrà esposta dal 23 luglio fino a metà agosto. Il catalogo, edito dall’editrice Soter, è stata curato da Salvatore Ligios e contiene centodieci foto, precedute dai saggi del vescovo Pietro Meloni e della critica Sonia Borsato.
