Cosa vi ha spinto a dar vita a una pastorale per sordi?
“Il progetto ‘Segnami di Dio’ nasce dall’ascolto della richiesta della comunità dei sordi della nostra diocesi. Sono oltre mille e fino a oggi hanno avuto gravissime difficoltà nell’accostarsi alla Parola di Dio, alla catechesi, ai sacramenti e alla liturgia. Sono stati loro a chiedere alla Chiesa agrigentina di essere accolti e riconosciuti come fratelli. Accogliendo il loro invito, mons. Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ha chiesto alla Caritas diocesana e all’Ufficio catechistico di attivarsi immediatamente. Insieme all’Ens di Agrigento e alla preziosa collaborazione di suor Veronica Donatello, responsabile della catechesi ai disabili dell’Ufficio catechistico nazionale, è stato così pensato il Progetto ‘Segnami di Dio’, consistente nella realizzazione di un corso di lingua italiana dei segni che ha visto la partecipazione di circa 30 tra catechisti e operatori Caritas, e nell’elaborazione ed edizione di un dvd di catechesi in Lis per un primo annuncio della fede cristiana”.
A chi è rivolto il dvd e cosa contiene?
“Il dvd è rivolto sia ai sordi sia alle comunità ecclesiali di loro appartenenza, oltre che agli uffici pastorali competenti. Contiene gli elementi base per un primo approccio alle verità di fede fondamentali e alla Sacra Scrittura”.
Pensa che si arriverà a una celebrazione eucaristica con la presenza di un interprete Lis?
“L’impegno che la Chiesa agrigentina ha preso nei confronti della comunità dei sordi è quello di garantire la presenza dell’interprete Lis a tutte le celebrazioni solenni che saranno presiedute dall’arcivescovo, partendo proprio dalla Messa di Natale di quest’anno. L’obiettivo è quello di avere sul territorio diocesano alcuni centri pastorali che possano farsi carico della cura pastorale delle persone sorde, anche garantendo un servizio liturgico che sia accessibile a loro. Ciò che va evidenziato è che è iniziato un percorso di dialogo e collaborazione reciproca. Mentre la Chiesa cattolica agrigentina ha riconosciuto la presenza al suo interno di fratelli e sorelle sordi, allo stesso tempo i sordi hanno appreso che nell’anno della riscoperta della fede è loro compito non solo approfondire le verità della fede ricevute, ma anche farsene annunciatori e testimoni all’interno della comunità dei sordi. Quindi ciò che si farà lo si farà insieme, affiancando alla disponibilità della Chiesa quella dei sordi”.