UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Settimana sulla comunicazione per seminaristi

Comunicare la fede con le strategie della cultura attuale, pensare e progettare nuove forme di trasmissione e di confronto del messaggio cristiano, promuovere un rinnovato "impatto culturale" alla luce delle nuove istanze provenienti dal mondo della scienza. Sono alcuni temi affrontati a Vallombrosa, durante la settimana residenziale per seminaristi organizzata dalla Cei sul tema: "Comunicare il Vangelo nell'era della comunicazione", da pochi giorni conclusasi.
7 Luglio 2008

Comunicare la fede con le strategie della cultura attuale, pensare e progettare nuove forme di trasmissione e di confronto del messaggio cristiano, promuovere un rinnovato "impatto culturale" alla luce delle nuove istanze provenienti dal mondo della scienza. Sono alcuni temi affrontati a Vallombrosa, durante la settimana residenziale per seminaristi organizzata dalla Cei sul tema: "Comunicare il Vangelo nell'era della comunicazione", da pochi giorni conclusasi. Circa 30 seminaristi si sono ritrovati per affrontare insieme ai vari relatori i temi più dibattuti nell'attuale contesto culturale, soprattutto nell'ambito della comunicazione mass mediatica, intesa come strumento e risorsa necessaria per dialogare con la contemporaneità.

Nella settimana si è parlato del linguaggio degli "spot",  di  media-education, di parrocchia, arte e cultura ma anche di cinema.

Unitamente alle riflessioni e agli approfondimenti proposti, i teologi si sono sperimentati in una produzione vera e propria di blog e audio-video, sotto la guida dello staff del Servizio informatico della Cei. In un mondo in cui "i mezzi di comunicazione non rappresentano più dei semplici strumenti, ma al contrario dei luoghi virtuali nei quali i nuovi processi culturali prendono vita e si sviluppano", è necessario "pensare e progettare in maniera seria ed efficace un nuovo agire ecclesiale", ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, preside dell'Istituto pastorale Redemptor Hominis (Università Lateranense), tracciando un bilancio della settimana. "La Chiesa - ha concluso - non può non lasciarsi interrogare e stimolare dalle nuove tecnologie, sviluppando così una propria progettualità e un proprio stile comunicativo rispettoso e onesto nei confronti dell'uomo contemporaneo, secondo la legge dell'incarnazione".