UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Testimoni digitali” frontiera dell'annuncio

Il Segretario Generale della CEI e mons. Pompili hanno incontrato, il 21 gennaio, gli incaricati regionali per le comunicazioni sociali: all'ordine del giorno i temi e le principali sfide del Convegno nazionale "Testimoni digitali", in programma a Roma dal 22 al 24 aprile.
22 Gennaio 2010
Scalda i motori il mondo della cultura e delle comunicazioni sociali in vista del convegno nazionale Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale. Il 21 gennaio a Roma, gli incaricati regionali per le comunicazioni sociali si sono riuniti per mettere a punto una comune sinergia e unità di intenti nell’organizzazione dell’appuntamento (22-24 aprile 2010) che, come ha sottolineato il vescovo Mariano Crociata, Segretario Generale della Cei, salutando i partecipanti «è segno dell’attenzione della Conferenza episcopale italiana verso temi, come quello di Internet e dei mezzi di comunicazione sociale, che si collocano al centro del dibattito culturale in atto. Sotto questo profilo – ha aggiunto Crociata –, il convegno si svolge tra la fine di un decennio caratterizzato dagli Orientamenti pastorali intitolati non a caso Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia e un nuovo decennio che si apre all’insegna dell’attenzione ai temi dell’educazione». Crociata ha poi ribadito l’importanza dell’impegno degli incaricati regionali per le comunicazioni sociali nel loro ruolo di raccordo tra il livello nazionale e quello diocesano. Una sinergia che in questi ultimi anni si è consolidata in occasione degli incontri regionali che hanno registrato la presenza di monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. «Oggi qualcosa è cambiato – ha detto Pompili - ed è il contesto culturale e mediatico. Qualcosa è cambiato perché ci sono elementi nuovi che incidono sugli stili di vita di ciascuno.
Gli strumenti a disposizione della persona e degli operatori delle comunicazioni sociali si sono moltiplicati e alla pervasività dei social network si affianca lo sviluppo dei media così detti tradizionali. Per questo occorre essere attivi e non reattivi. Se prima la mission dei media ecclesiali era quella di stare dentro al mondo mediatico, oggi la mission è quella di stare dentro con un profilo riconoscibile». Per questo motivo otto anni dopo Parabole mediatiche il convegno di aprile sarà ulteriore occasione di incontro e di approfondimento, espressione della volontà di comprendere i mutamenti operati dalle nuove tecnologie «nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani, per non rimanere meri consumatori, ma testimoni anche nella nuova cultura della vivacità della fede cristiana» ha aggiunto Pompili. Il convegno verrà articolato in quattro sessioni: tecnologica, antropologica, teologica e pastorale. Le tematiche trattate nel corso del convegno ci chiamano «a fare crescere la consapevolezza verso i nuovi strumenti mediatici sul versante culturale, senza che questo ponga in secondo piano quelle verità fondamentali che sempre devono offrirci i criteri interpretativi dell’esistenza, quindi anche della novità – ha detto Vittorio Sozzi, responsabile del Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei –.
Il convegno è un momento di riflessione da credenti sui nuovi media. Sarà un momento di riflessione sull’uomo – credente in primo luogo, ma non solo – nell’era digitale, e non solo un convegno sui nuovi mezzi di comunicazione». Nel corso dell’incontro è stato presentato il nuovo sito www.testimonidigitali.it che sarà on line dal 24 gennaio 2010. È un sito internet che offre ampie possibilità di interazione e di dialogo grazie anche a una serie di sezioni studiate appositamente per permettere la condivisione dei contenuti.
 

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