Una testimonianza di sincero affetto per Papa Francesco. Il libro che raccoglie disegni e lettere dei bambini della parrocchia San Francesco d’Assisi di Cagliari, Caro Papa Francesco... è una pubblicazione che il parroco, padre Carlo Atzei, assieme ai più piccoli tra i suoi parrocchiani, ha voluto donare al Papa. L’immagine di copertina, con il Santo Padre sulla papamobile, mostra alle sue spalle gli edifici che fanno riferimento alla parrocchia: il convento e la chiesa dedicata al patrono d’Italia.
«L’idea – dice padre Carlo – è nata alla fine di giugno quando ho chiesto ai bambini presenti alla Messa al termine dell’anno catechistico di realizzare un disegno, una lettera e di coniare uno slogan per Papa Francesco».
Le vacanze estive hanno poi fatto passare la richiesta in secondo piano nelle priorità dei bambini, ma molti di loro hanno comunque realizzato quanto proponeva il parroco. E alla fine disegni, slogan e lettere sono arrivati sul tavolo di padre Carlo. «Da lì è nata l’idea di raccogliere il materiale in una pubblicazione e poi farla arrivare al Papa attraverso un nostro parrocchiano che lavora al Centro televisivo vaticano. Il libro è stato consegnato e sappiamo che il Papa lo ha gradito. Per la nostra parrocchia e per i bambini la visita in Sardegna è stata contrassegnata da un’opportunità particolare, perché nei suoi spostamenti per ben due volte il corteo papale è transitato nei pressi di via Piemonte, dove si trovano il nostro convento e la chiesa: una prima volta quando è sceso dalla cattedrale per dirigersi alla Facoltà teologica, e la seconda quando è andato nel largo Carlo Felice per incontrare i giovani. Per questo abbiamo messo in copertina la foto del Papa con alle spalle le nostre strutture: quando ci ricapiterà di veder passare due volte il Santo Padre di fronte alla nostra parrocchia? Credo sia stata una grazia per noi».
Il libro contiene disegni e letterine scritte dai bambini ma anche alcune immagini dello slogan che i bambini hanno coniato: «Ajò Papa Francesco. Siamo con te», che riprende un intercalare tipico della vulgata isolana, un incoraggiamento – ajò – che tutti in Sardegna utilizzano, affiancato dagli immancabili quattro mori. I bambini avrebbero voluto salutare di persona il Papa ma non è stato possibile. Come scrive, il parroco nella prefazione, «lo facciamo idealmente con questo piccolo omaggio, che contiene lettere e disegni... al naturale senza correzioni». Proprio come sono i bambini che hanno scritto e disegnato per Francesco.