UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Pompili: “Con i futuri preti per capire il tempo digitale”

È questo l’obiettivo della settimana residenziale per seminaristi e teologi che si è aperta il 27 giugno (e si chiude il 2 luglio) a Subiaco, sul tema “L’agire della Chiesa nel tempo del digitale”. Ne ha parlato al SIR mons. Domenico Pompili, di cui pubblichiamo anche il testo dell'intervento.
28 Giugno 2010
“Offrire ai futuri preti la possibilità di capire meglio come il villaggio mediatico, soprattutto nelle sue ultime espressioni, condizioni le persone e, allo stesso tempo, possa favorire un dialogo, in particolare, con le giovani generazioni”. È questo l’obiettivo della settimana residenziale per seminaristi e teologi che si è aperta il 27 giugno a Subiaco, sul tema “L’agire della Chiesa nel tempo del digitale”. Ne ha parlato al SIR mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, che organizza l’evento insieme ai Servizi Cei per il progetto culturale e informatico e al Centro interdisciplinare lateranense. Questa iniziativa, spiega mons. Pompili, intende “offrire a quanti si preparano alla vita sacerdotale gli strumenti per interpretare l’impatto che soprattutto le nuove tecnologie hanno sulle persone. Ciò, ovviamente, in riferimento all’annuncio del Vangelo che deve sempre tener conto delle trasformazioni culturali in atto. Tra queste, oggi, una delle più rilevanti è rappresentata dall’impatto che le nuove tecnologie hanno, appunto, sull’agire della Chiesa”. Mons. Pompili interviene alla settimana residenziale il 2 luglio con una relazione sul tema “Da ‘Parabole mediatiche’ a ‘Testimoni digitali’ (cfr. allegato). Cammino fatto e prospettive”. In particolare, nota il direttore dell’Ufficio Cei, il convegno “Testimoni digitali” ha rappresentato “un modo concreto per integrare la nuova cultura digitale con cui fare i conti senza complessi. Cioè senza enfatizzare e senza sottovalutare un cambiamento che non è tecnologico ma ha, come sempre, delle ricadute antropologiche”. Per mons. Pompili “i preti del domani” non riusciranno a “capire i parrocchiani che incontreranno se non conoscono e non praticano questo nuovo spazio che non è virtuale, ma abitato da tanti volti che s’interrogano e cercano un contatto”. Alla settimana, che proseguirà fino al 2 luglio, sono previsti diversi interventi di docenti ed esperti del settore. Il 30 giugno don Ivan Maffeis, vicedirettore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei (Ucs), parlerà dei media della Chiesa italiana. In programma anche dei laboratori, che approfondiranno le tematiche del “book trailer”, del “web 2.0” e del “cinema digitale”.