UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dal buio alla luce, anche per sordi e ciechi

Dal 3 marzo sarà nelle sale "Marie Heurtin dal buio alla luce", un film di Jean Pierre Ameris, tratto da una toccante storia di sordocecità realmente accaduta in Francia nel tardo XIX secolo. Il film potrà essere accessibile anche al pubblico sordo e cieco in sala, attraverso appositi sottotitoli e audiodescrizione.
9 Febbraio 2016

Dal 3 marzo sarà nelle sale "Marie Heurtin dal buio alla luce", un film di Jean Pierre Ameris, tratto da una toccante storia di sordocecità realmente accaduta in Francia nel tardo XIX secolo. Il film (uno di quelli segnalati in “Lo sguardo aperto”), potrà essere accessibile anche al pubblico sordo e cieco in sala, attraverso appositi sottotitoli e audiodescrizione.
Nel cast della pellicola, distribuita in Italia dalla Mediterranea Productions di Angelo Bassi, Isabelle Carrè, Brigitte Catillon, Ariana Rivoire.

Ecco una breve presentazione, con il trailer da guardare.
È difficile immaginare come sia vivere in un mondo senza suoni e senza immagini. Con questa pellicola il regista Jean-Pierre Ameris presenta la storia di Marie Heurtin, nata nel 1885 in una casa di contadini in mezzo alla meravigliosa campagna francese che fino all'età di 10 anni vive la libertà nella forma più primitiva, ma limitata dal buio delle sue incapacità. L'amore incondizionato dei genitori purtroppo non basta a crescere una bambina con tali difficoltà, la quale viene portata nel convento delle suore di Larnay. Il primo incontro è turbolento, la bimba percepisce l'imminente distacco dal suo affezionato padre e in preda al panico si rifugia sopra un albero. Solo la coraggiosa Marguerite si avvicina con cautela alla creatura impaurita. Il contatto delle loro mani, del volto, fanno trapelare l'inizio di un rapporto di amore e di fiducia. Malgrado l'opposizione della suora madre superiore, con quasi ingenua testardaggine accoglie Marguerite la bambina in convento. Inizia così la missione di Marguerite di illuminare con il sapere l'oscurità del mondo da cui Marie non è mai potuta uscire. Nonostante l'ostinazione di Marie, Marguerite non si arrende e piano piano le insegnerà che per ogni cosa esiste un nome attraverso il quale le persone possono comunicare, le insegnerà così a diventare parte di una collettività, dove vivrà le gioie degli affetti e i dolori delle perdite. Un film riflessivo che ci ricorda quanto spesso diamo per scontato l'importanza delle parole che non sono solo suoni ma sono anelli di una catena che ci lega gli uni con gli altri.   

Anteprima e conferenza stampa previste per venerdì 26 febbraio alle ore ore 10.00 a Roma, presso l'Istituto francese Saint Louis (Largo Toniolo 20-22).