UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tv2000, un modello privato di servizio pubblico

Uno studio del giornalista Filippo Passantino mette a fuoco la "mission" di Tv2000 attraverso il suo tg e gli approfondimenti: ne emerge un modo nuovo di raccontare temi sociali.
17 Gennaio 2019

Vi proponiamo, in allegato, la tesi di laurea in sociologia della comunicazione del giornalista Filippo Passantino, discussa all'Università La Sapienza di Roma il 9 gennaio 2019.

«Un modo nuovo di raccontare temi sociali, - si legge nell'introduzione - una inversione di tendenza nel mondo delle news tesa a diffondere buone notizie in una programmazione televisiva italiana che privilegia oltremisura le “bad news” e che rivolge poca attenzione a temi e contenuti sociali. È in sintesi la mission di Tv2000, la televisione della Conferenza episcopale italiana, attraverso il suo telegiornale e gli approfondimenti che manda in onda. Contenitori i cui contenuti sono notizie e storie, “buone pratiche” che possano essere modello per chi vive determinate condizioni di disagio. Programmi che dedicano attenzione alle persone e alle loro storie concrete con un approccio non spettacolarizzato. Una realtà che si inserisce in un panorama televisivo che accende poco i riflettori su questi temi e che poco li racconta in questo modo. Si traccia così un asse di confronto con il servizio pubblico, svolto dalla Rai. Proprio alla Rai spetta, in virtù di un contratto di servizio con lo Stato, un impegno a raccontare tutte quelle condizioni di marginalità sociale che poco trovano spazio in una televisione commerciale. E di farlo con una funzione formativa, di denuncia e di sostegno verso chi vive una particolare fragilità, dalla perdita del lavoro alla disabilità, dall’integrazione alla povertà. La tesi qui sostenuta è che al servizio pubblico propriamente detto si affianchi, con un attivismo ancora maggiore di quello della Rai, un’emittente non-pubblica come Tv2000. Che ha come mission l’attenzione alle “periferie geografiche ed esistenziali”. Tanto che anche gli obiettivi di bilancio sono subordinati a questa vocazione».