UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Con “Scarp de’ tenis” in Emilia Romagna

È in vendita il numero di luglio di “Scarp de’ tenis”, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.
6 Luglio 2023

A luglio Scarp de’ tenis va in Emilia-Roma­gna devastata dall’alluvione per raccontare le storie di chi re­siste e sta cercando di ricominciare, ma anche quelle degli angeli del fango, ovvero i tantissimi volontari che hanno deciso di rimboccarsi le maniche. La scelta di dedicare la copertina alla regione colpita dall’alluvione non è casuale: “lo abbiamo fatto – spiega il direttore Stefano Lampertico - perché i riflettori, su quella vicenda che ha segnato la vita di migliaia di persone, si stanno lentamente e inesorabilmente spegnendo”.
Nel mensile di strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, in vendita su www.social-shop.it e da in distribuzione nelle piazze e davanti alle parrocchie delle più importanti città italiane, anche un focus sui corridoi universitari e lavorativi, un nuovo modello di integrazione e accoglienza, e tante storie, tra cui quella del Festival Femua che si tiene in Costa d’Avorio, ad Abidjan, e che ha fatto della filantropia la sua missione.
Da questo numero Scarp de’ tenis, annuncia Lampertico, “ha nuovi amici in tante parti d’Italia: amici che lavoreranno con noi, che ci racconteranno le loro storie, che venderanno il giornale, che cammineranno con noi sulla strada che percorriamo da più di un quarto di secolo”. “La­sciatemi dare il benvenuto – aggiunge il direttore - alle nuove redazioni locali di No­to, Pescara, Bari e Locri. E il bentornato alla redazione di Verona. Grazie a loro, e alle Caritas territoriali, il progetto Scarp può fare un altro grande passo in avanti. E non è tutto. Da qualche numero, siamo arrivati anche a Biella e a Cuneo, e nuove città sono pronte ad affiancarci nella nostra grande impresa”. In nome di quella doppia valenza di Scarp: “progetto di comunicazione, da una parte, e progetto sociale dall’altra. Sono inscindibili”.