I bambini di oggi nascono e crescono circondati da telefonini, computer e lettori Mp3. Le 'nuove tecnologie' per loro non sono affatto nuove, ma parte integrante della vita quotidiana. Per un ragazzo utilizzare chat, sms, tenere un diario online, avere una pagina su Myspace o aprire un profilo su Facebook è come rispondere al telefono o accendere un elettrodomestico. Secondo una recente inchiesta svolta da Swg per Moige e Symantec, il 52% dei ragazzi italiani si connette almeno una volta al giorno a internet ma solo il 19% dei genitori li affianca durante la navigazione.
Siamo passati «da un mondo materiale ad un mondo fluido, nel quale il confine tra il reale e l’immaginario è sempre più labile. Anche se per la prima volta l’umanità si sta auto-organizzando a livello globale di fronte alle sfide della pace e dell’ambiente». Queste le parole di Derrick De Kerckhove, allievo di Marshall McLuhan e direttore del programma McLuhan in cultura e tecnologia all’Università di Toronto, intervenuto ieri al convegno sul tema della 43ª Giornata mondiale per le comunicazioni sociali «Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia» svoltosi a Roma presso la Pontificia Università Lateranense.
È stato don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter, realtà impegnata nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, il protagonista dell’incontro “on line” che si è tenuto ieri sera (23 aprile) alle 21 per iniziativa del Copercom (Coordinamento associazioni per la comunicazione – www.copercom.it).
La responsabilità educativa della televisione è di chi la fa o di coloro che la guardano? Un quesito vecchio nella misura in cui il discorso che lo genera rimane inascoltato. È il seminario Target Family? organizzato dagli ideatori del Fiuggi Family Festival e dedicato a la famiglia nella televisione italiana a sollevare un problema sempre più urgente, quello dell’assenza di una cultura all’utilizzo della scatola parlante.
Un percorso di riflessione in tre incontri per fare il punto sul rapporto tra Chiesa e comunicazione, sull’identità e i compiti degli animatori della cultura e le loro opportunità di inserimento nella pastorale delle comunità. È la proposta lanciata nel Lazio dalla Conferenza episcopale regionale tramite l’Ufficio per le Comunicazioni sociali, in sintonia con l’Ufficio nazionale della Cei, che sta incontrando nelle varie regioni le realtà impegnate nella comunicazione e nella cultura.
“I bambini rivendicano la speranza. Tanti bambini vivono senza speranza” è il tema della XIII Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza promossa dall’Associazione Meter Onlus.
Si è svolto nell’aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense il convegno di studi Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia. L’iniziativa riprende il titolo del messaggio di Benedetto XVI per 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni 2009 che, quest’anno, intende analizzare il complesso rapporto tra i nuovi media e le trasformazioni sociali e culturali da essi determinate.
«Portaparola». L’ho considerato sempre un nome impegnativo, poi se si scrive parola con la 'P' maiuscola ancor di più. Quale 'parola' possiamo portare in questi giorni così drammatici che stiamo vivendo come Chiesa aquilana? La domanda non va via dal cuore anche se una risposta si tenta di darla ogni giorno.
Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, è arrivato all'ospedale da campo realizzato all'Aquila davanti alla struttura sanitaria del “San Salvatore”, resa inagibile dal sisma del 6 aprile. Appena sceso dall'auto ha scambiato alcune parole con i vigili del fuoco in servizio sul posto.
“In occasione della sua visita a L’Aquila e nei centri limitrofi (Villa S.Angelo e Onna) devastati dal terremoto, il Presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, ha reso noto un ulteriore stanziamento di due milioni di euro per la realizzazione di un centro di prima accoglienza e per la Caritas aquilana.