UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Copercom: con padre Spadaro una riflessione sul Messaggio

Venerdì 17 maggio presso la sede CEI di via Aurelia 468 il Copercom riflette con il teologo gesuita sul tema della prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
16 Maggio 2019

Incontrarsi, riflettere e confrontarsi sul Messaggio di Papa Francesco per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali.
Venerdì 17 maggio, a Roma presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana in via Aurelia 468, un'iniziativa organizzata dal Copercom, il Coordinamento delle associazioni per la comunicazione, vedrà la partecipazione di Padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, che offrirà una lettura del documento del Pontefice, quest’anno intitolato «“Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana».
Introdotto dai saluti istituzionali di Vincenzo Corrado, neo vice direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, l’incontro rappresenta, per le 29 associazioni aderenti al Coordinamento, un'opportunità di riflessione su  temi e questioni che riguardano la comunicazione contemporanea.

«Il Messaggio di Francesco – spiega il Presidente del Copercom Massimiliano Padula – ci interroga sia come cristiani che come comunicatori. Comprendere i processi mediali, coglierne la bellezza ma anche gli aspetti deviati, significa, infatti, dare un contributo per la costruzione di legami sociali che pongano al centro la persona, la verità, il rispetto dell’altro. Per questo motivo – aggiunge – i contenuti del Messaggio di quest’anno, sbilanciati sull’idea di comunità, non possono che aiutarci a diventare costruttori e promotori di relazioni autentiche e ispirate dalla Grazia. Il coinvolgimento e la presenza dei presidenti e dei delegati associativi – conclude Padula – è segno tangibile di una missione comunitaria e rappresenta un ulteriore contributo affinché le realtà comunicative della Chiesa – come indicato da Papa Francesco e dalla stessa Conferenza episcopale italiana – siano sempre più coordinate, integrate e capaci di tracciare sentieri comuni».

 

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