UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Gmcs2024. Oltre le Colonne d’Ercole, esplorando l’IA nel mondo digitale

La riflessione di don Arturo Grasso, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali di Acireale e della Conferenza Episcopale Siciliana, sul Messaggio per la Gmcs2024.
8 Maggio 2024

Le Colonne d’Ercole, nell’antichità, rappresentavano il limite del mondo conosciuto, oltre il quale, non plus ultra, si credeva ci fosse solo l’ignoto e il caos. Oggi, possiamo interpretare questa metafora alla luce delle sfide che l’uomo affronta nel mondo digitale e dell’intelligenza artificiale.
Come le antiche colonne, l’IA è una frontiera che spinge i confini della conoscenza e delle capacità umane. È un territorio sconosciuto, ricco di potenziale ma anche di pericoli, che ci costringe a riconsiderare chi siamo e quale sia il nostro ruolo nel mondo. Riflettendo, quindi, sulle Colonne d’Ercole nel contesto dell’IA, possiamo vedere un invito a scrutare nuovi orizzonti di possibilità e di conoscenza, ma anche a esercitare la prudenza e la saggezza nell’affrontare l’incognito. Come gli antichi navigatori, dobbiamo essere coraggiosi nel cercare nuove terre, ma anche consapevoli dei rischi che ciò comporta.
Di fronte all’inesplorato, manteniamo salde le nostre virtù e i nostri valori. Dobbiamo essere guidati dal cuore e dalla sapienza, e non dalla paura. Solo così potremo superare la prova dell’IA e raggiungere nuove vette di progresso e realizzazione umana. Il limite dell’IA risiede nella sua stessa natura: è un’opera dell’uomo, creata e guidata dalla nostra responsabilità e dalle nostre decisioni. Tuttavia, come ogni grande impresa, porta con sé pericoli che richiedono prudenza, accortezza e discernimento.
Il messaggio del Papa in occasione della 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”, assume quindi un significato particolare: nell’affrontare le sfide dell’IA, dobbiamo mantenere salda la nostra umanità, guidati dalla compassione, dall’etica e dalla consapevolezza della qualità che dà valore alla persona e al resto della sua esistenza. La regolamentazione etica è, quindi, fondamentale per assicurare che l’IA sia al servizio dell’uomo e non viceversa. Il Parlamento europeo ha approvato negli scorsi mesi la normativa sull’intelligenza artificiale che cerca di assicurare protezione dei diritti e promozione dell’innovazione.
In questo viaggio verso il “nuovo” digitale, facciamoci guidare dal cuore e dalla sapienza. Solo abbracciando la nostra umanità e rimanendo fedeli al nostro essere potremo navigare con sicurezza tra le Colonne d’Ercole dell’IA e costruire un futuro migliore per tutti.
L’IA può essere un potente strumento per il nostro progresso, solo se guidata dalla sapienza del cuore e dalla consapevolezza dei confini dell’uomo, oltre ai quali non si può andare.

Don Arturo Grasso, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali di Acireale e della Conferenza Episcopale Siciliana