UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Su media digitali e annuncio una ‘maratona’ per seminaristi

Giornata di studio per i seminaristi del Seminario regionale San Pio X di Catanzaro sulla comunicazione e i nuovi media.
17 Aprile 2018

Giornata di studio per i seminaristi del Seminario regionale San Pio X di Catanzaro sulla comunicazione e i nuovi media. Nell'ambito del percorso formativo del sesto anno i formatori hanno voluto per i futuri sacerdoti un percorso di approfondimento sui media e l'annuncio del Vangelo. Una maratona nella quale i seminaristi hanno accompagnato alla parte teorica un percorso laboratoriale che li ha visti protagonisti nella stesura di un articolo, di una nota stampa e di articoli destinati a giornali online, radio o tv. Ha guidato la giornata don Enzo Gabrieli, direttore del settimanale cosentino Parola di Vita. Gabrieli ha presentato i media della Federazione dei settimanali cattolici (Fisc) e quelli nazionali che la Cei utilizza quotidianamente, proponendo un percorso per la costruzione di un progetto pastorale di comunicazione in diocesi, alla luce del direttorio e del nuovo manuale proposto dall'Ufficio nazionale della Cei per seminaristi e animatori di comunità.
Nel percorso formativo è stato evidenziato non solo il binomio comunicazione e missione, ma anche quanto diventa sostanziale per la missione: un impegno comunicativo appassionato, professionale e ricco di contenuti di fede e di dottrina.
Il rettore don Rocco Scaturchio ha evidenziato come «oggi più che mai è necessario che i giovani sacerdoti siano pronti a cogliere le sfide che il digitale propone alla Chiesa, coscienti che esso diventa un nuovo spazio di missione e di evangelizzazione abitato dagli uomini e soprattutto dalle nuove generazioni». Dalla riflessione comune è emerso - senza paura, ma con grande attenzione e vigilanza - come la Chiesa deve saper essere presente nei media di nuova e vecchia generazione. Un'attenzione missionaria che li rende spazi informativi e formativi e segno di una Chiesa in uscita che cerca le persone anche fuori dal tempio, dove esse vivono. La proposta è quella di sempre ma che richiede necessariamente nuovi linguaggi, capacità di integrazione e buon uso degli strumenti.

da Avvenire del 17 aprile 2018, pag. 28