Sempre di più il giornalista è chiamato a svolgere un servizio importante, quello di fare rete, fare comunità, in un momento in cui tutto sembra fluido e liquido. Per aiutare a comprendere e a svolgere questo lavoro, che è un vero e proprio servizio, addirittura una missione, il prossimo incontro regionale per i giornalisti dell’Emilia-Romagna si svolgerà venerdì 25 gennaio dalle ore 15 alle ore 19 a Forlì, nel Salone Comunale (Piazza Saffi, 8), in occasione della festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, e del centenario del settimanale della diocesi di Forlì-Bertinoro “il Momento”.
Il percorso, iniziato a Bologna e proseguito poi in altre città e diocesi, giungerà quest’anno alla quindicesima edizione. L’incontro regionale, aperto a tutti, è organizzato da Ufficio comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna (CEER), Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna, in collaborazione con Fisc, Ucsi, Gater, Acec, GreenAccord, con il patrocinio del Comune di Forlì, l’ospitalità della diocesi di Forlì-Bertinoro e del settimanale “il Momento” e avrà come titolo “Dalle community alle comunità. Il servizio del giornalista per fare rete”.
Al convegno, che è anche corso di formazione per giornalisti con l’acquisizione di crediti professionali (previa iscrizione sulla piattaforma Sigef), sarà anche ripreso il messaggio di Papa Francesco per la LIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Interverranno, fra gli altri, Giovanni Rossi, presidente Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, don Ivan Maffeis, direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali.
In questo tempo di cambiamento in cui i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare i social network, sono diventati le “comunità” del nuovo millennio dove sempre più si svolgono la vita, le relazioni e le conoscenze, occorre offrire una comunicazione al servizio delle persone e del territorio, basata sul racconto del quotidiano e della cronaca, nella continua “sfida” tra mezzi di comunicazione tradizionali e social media e nell'ottica di un nuovo modello integrato. Per un’informazione capace di “fare rete”, costruire comunità, valorizzare l’apprendimento delle notizie senza stimolare gli istinti ma accrescendo il valore dell’interazione intesa come ascolto, dialogo e opportunità di incontro. Nel tempo della “socialitudine”, in cui gli strumenti tecnologici creano un nuovo ambiente fatto di socialità, le communities appunto, e al tempo stesso di solitudine, di azioni e di reazioni individuali, è necessario fare squadra, lavorare insieme, rimodellare la presenza dei vari media anche con imprese editoriali capaci di essere sostenibili e di vivere le sfide del tempo di oggi. L’Ufficio regionale comunicazioni sociali della CEER si è incontrato lo scorso 7 dicembre a Bologna insieme anche a mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEER, e a mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola e delegato per le comunicazioni sociali della CEER, nell'ottica di lavorare insieme, aiutare le singole realtà e le persone a svolgere un servizio per un’informazione responsabile che sappia raccontare la vita della gente e del territorio. Nella rivista “Il Nuovo Areopago” verranno raccolti gli atti del convegno che si svolgerà a Forlì il 25 gennaio e sono stati pubblicati quelli dell’incontro del 26 gennaio 2018 ad Imola su “Notizie false, deontologia e giornalismo per la pace”.
(Alessandro Rondoni
Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali CEER)