“Parlare con il cuore. Secondo verità nella carità”. Questo è il tema della 57ma giornata delle Comunicazioni Sociali che si celebra tradizionalmente nella solennità dell’Ascensione del Signore, quest’anno domenica 21 maggio. Il tema scelto da Papa Francesco vuole porre l’attenzione sull’importanza del dialogo e della collaborazione. L’uomo, infatti, dispone di un potere notevole: può scegliere di comportarsi in modo retto e morale oppure contro l’etica e in modo disonesto. L’uomo, e nello specifico il giornalista, ha la libertà così di costruire ponti oppure muri.
La comunicazione è una missione per costruire un futuro più giusto, fraterno e umano ed ha il compito di diffondere sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo. Il Papa ha ricordato più volte nei suoi discorsi: “Dove c’è un muro, c’è chiusura di cuore. Servono ponti, non muri”.
Infatti è a partire da questo criterio, il Papa lo chiama “criterio dell’amore”, che gli operatori della comunicazione sono ciò che comunicano (cit. San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti). Per una comunicazione efficace e aperta si devono “creare le infrastrutture”, cioè le fondamenta per costruire i ponti che diano la possibilità di gettare uno sguardo che vada al di là del “nostro orticello” e abbattere così le barriere, recinzioni e steccati che l’uomo stesso crea.
Oggi, per utilizzare un termine prettamente tecnico ingegneristico, si parla di sistemi infrastrutturali ovvero strutture collegate tra loro in rete. I nostri sistemi infrastrutturali sono le relazioni, che sono il risultato di una stima reciproca. Comunicazione, relazione e stima che nel linguaggio giornalistico si possono riassumere in credibilità e fiducia. Se c’è un ponte, quindi una cruciale interdipendenza tra comunicazione e relazione (non c’è comunicazione senza relazione e non c’è relazione senza comunicazione), la dimensione comunitaria è basata sulla nostra integrità strutturale cioè sulla fiducia.
La credibilità di una persona, e in questo caso di un giornalista, è posta anche all’interno delle competenze, della dimensione professionale e della passione. Se non fosse così il ponte crollerebbe, il dialogo non nascerebbe e la comunicazione resterebbe vana, inconcludente e senza il cuore.
Per concludere, quindi, la comunicazione sia Green: funziona se è veritiera, trasparente e fatta con il cuore. A patto che si rinunci a facili trucchi e mezze verità. Concentriamoci su messaggi chiari e onesti: la comunicazione funga da “ponte dell’amore”, unisca e non divida.
Don Arturo Grasso