“C’è bisogno di gesti fisici, di espressioni del volto, di silenzi, di linguaggio corporeo, e persino di profumo, tremito delle mani, rossore, sudore, perché tutto ciò parla e fa parte della comunicazione umana” (Fratelli tutti, 43). Tornano alla mente queste parole di Papa Francesco osservando il brulicare di giovani da Casa Italia, punto di riferimento per quanti sono giunti dal nostro Paese a Lisbona per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. La realtà, come sempre, supera la fantasia. I giovani sono testimoni di quel con-tatto comunicativo che sovrasta la viralità mediatica. C’è da imparare dalla loro genuinità e spontaneità: ingredienti indispensabili perché la creatività non diventi autoreferenzialità. Emerge da questi primi giorni portoghesi un invito ad ascoltare i desideri e i sogni delle nuove generazioni. Il futuro passa inevitabilmente da questo intreccio generazionale. Che la sosta estiva rigeneri pensieri e riflessioni per un rilancio comunicativo!
Vincenzo
P.S. La newsletter settimanale ritornerà a settembre. Di cuore, a ciascuno, l’augurio di una estate serena.