La Chiesa di Cefalù, grazie all'attenzione profetica del vescovo Giuseppe Marciante per il mondo della comunicazione, ha scelto di essere connessa al suo territorio, di raggiungere le 'periferie', con la creazione di un nuovo sito Web e la presenza su Facebook, Instagram e Youtube. Nel pomeriggio del 28 settembre a Cefalù i servizi diocesani di Comunicazione Sociale e di Pastorale sociale e del lavoro hanno organizzato l' incontro «Prendiamo il largo e gettiamo la Rete». La tavola rotonda, moderata da don Giuseppe Amato, responsabile del Servizio pastorale sociale e del lavoro, ha permesso di riflettere su come è cambiata la comunicazione della Chiesa al tempo dei social e presentare il sito www.diocesidicefalu.org.
Chiaro l'intervento del vescovo sull'uso dei social: «La Chiesa ha bisogno dei media - ha detto -. Questi mezzi non ci fanno paura. Anche se sappiamo che all'interno di Internet ci può essere Infernet ». Secondo Marciante, essi «costituiscono per la Chiesa un enorme potenziale per creare comunicazione e per vivere in tempo reale la sinodalità. Dobbiamo utilizzarli per realizzare una Chiesa della Parola e una Chiesa sinodale». Per il nuovo anno pastorale la diocesi di Cefalù sarà chiamata a porre al centro la Parola di Dio.
A tal proposito, il vescovo lancia il progetto della «lectio divina settimanale con il canale Youtube della diocesi». Per monsignor Marciante parlare di comunicazione significa parlare insieme di Dio, dell' uomo e della Rivelazione: «Il nostro è un Dio dialogico. È il Dio della comunicazione. La comunicazione nasce con la trasmissione della vita. Trasmettere una vita è anche trasmettere una cultura. L'uomo nella sua struttura è un essere in relazione. Come essere dialogico, non può fare a meno di comunicare».
Poi aggiunge che «la storia della Salvezza è tutta una storia di comunicazione. La salvezza si attua in questa comunicazione dell'uomo con Dio. La rivelazione è la comunicazione di Dio con l'uomo ».
Valerio Di Vico, ideatore e curatore del sito e dei social della diocesi, ha messo in luce i traguardi possibili: «Vogliamo raggiungere ogni comunità parrocchiale. Con la pagina Facebook intendiamo dare a ogni comunità la possibilità di far conoscere attività e iniziative. Il nostro motto potrebbe essere 'dalle periferie al centro'». Un'altra iniziativa presentata è che «col canale Youtube della diocesi pensiamo di coinvolgere i giovani delle parrocchie invitandoli a promuovere il territorio col presentarci la loro vita e le loro attività. Pensiamo alla presenza in Rete di uno spazio tutto per i giovani: 'Noi ci siamo'».
Tra i giovani presenti all'incontro c'era anche Flavio Fazio, fondatore di una startup siciliana, Flazio, la piattaforma su cui si appoggia il sito della diocesi di Cefalù, «Site Builder made in Italy», nata con l'obiettivo di dare uno strumento semplice e intuitivo a chi vuole creare un sito Web. Grazie a un finanziamento messo a disposizione dalla Provincia di Catania, oggi 250mila siti Web utilizzano i loro servizi. La somma è stata restituita per essere investita in altri progetti. «Anche questo - dice il vescovo - ci insegna che dove c'è comunicazione c'è vita».
(Franco Mogavero)
da Avvenire del 2 ottobre 2018, pag. 19