“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Lc 2,7)
È un’immagine di estrema dolcezza che aiuta a entrare nel grande mistero del Natale. La povertà di una situazione contingente diventa l’inizio di una storia nuova per l’umanità. Pensando alla trepidazione del momento, è difficile soltanto immaginare lo stupore di Maria e Giuseppe quando persone sconosciute come i pastori accorrono in quel luogo. Chissà quanti pensieri per la loro testa! Eppure, trovano calore e accoglienza lì dove tutto sembrava perduto. Natale è anche la festa della fiducia e della speranza. Così quella immagine diventa provocazione per le coscienze: quante mangiatoie ancora nel mondo, perché non c’è posto per i poveri! Quante persone costrette a fuggire dai tanti “Erode”, che continuano a provocare violenze e guerre! Che questo Natale possa imprimere una svolta vera nel cammino dell’umanità! Auguri!
Vincenzo