Per il teorico della decrescita, ospite alla Scuola dei librai di Venezia il 29 gennaio, «on line c’è robaccia che nessuno stamperebbe. C’è il rischio che la scomparsa del libro cartaceo faccia venir meno la forza del sapere, l’unica capace di arginare il collasso della nostra civiltà»
Su Internet se lo chiedono in molti: cosa c'è di nuovo in questo gadget? Di certo c'è solo che venderà bene…
Vi proponiamo lo studio del vaticanista Luigi Accattoli pubblicato sull'ultimo numero del 2009 della rivista Vocazioni, bimestrale a cura del Centro Nazionale Vocazioni.
Per qualcuno sarebbero la risposta cattolica a Dan Brown, altri li giudicano autori best-seller ma di scarso valore: arriva anche nel nostro Paese la «christian fiction», genere letterario di origine protestante Usa, che parla di temi religiosi in termini apologetici. Da noi attecchirà?
Si chiama iPad e assomiglia a un grande iPhone la nuova creatura di Steve Jobs. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri dopo le voci che, ormai da giorni, facevano il giro della rete e dei giornali di tutto il mondo.
L’accelerazione progressiva dell’innovazione trasforma la tecnologia da ancella a dominatrice, condizionando il nostro benessere e facendoci confondere il livello materiale dell’esistenza con la qualità della vita. Bisogna riesaminare il nostro rapporto con la tecnica e restituire profondità e umanità ai nostri rapporti con gli altri e con noi stessi
Una puntata da non perdere e da registrare quella che il «Grande Talk» propone questa settimana su Tv2000 (in onda venerdì alle 21.40 e in replica sabato alle 21 e domenica alle 19.40). La trasmissione condotta da Alessandro Zaccuri sarà infatti interamente dedicata proprio a «Testimoni digitali», il grande appuntamento di fine aprile a Roma per tutti gli animatori della cultura e della comunicazione in Italia.
Sacerdoti e stereotipi: la diocesi di Brescia ha analizzato i racconti mediatici sulla figura del prete prendendo lo spunto dalla visione comunitaria dell'ultimo film di Carlo Verdone.
Non appartiene solo a loro, ma quella notizia riguardante ciò che avvenne a Betlemme – precisamente in una grotta – oltre duemila anni fa, continua a riguardarli in modo tutto speciale. A quel fatto hanno finito per dedicare non una semplice attenzione ma tutta la vita. E la prima cosa che si son sentiti dire, quando con un sì hanno risposto alla chiamata, è stata quella di non tenere per sé ciò che li aveva spinti al gran passo, e farsi invece annunciatori e missionari della Parola.
Dalla seconda pagina di Avvenire di oggi, l'appassionata testimonianza di uno dei più conosciuti e impegnati “preti on line”: don Fortunato Di Noto.