Sono 25.000 le persone che fino ad oggi hanno assistito alla lettura della Bibbia nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Tra quanti si sono succeduti al leggio Giampiero Vincenzo Ahmad, italiano di religione musulmana e presidente dell’associazione Intellettuali italiani Islamici, è diventato ieri il primo musulmano a proclamare in una chiesa cattolica e davanti alle telecamere un brano della Bibbia: “Un gesto fraterno e amichevole – commenta la nota Rai -, che conferisce ad una lettura continua, pubblica, interconfessionale e teletrasmessa del testo sacro, una valenza storica, con un alto messaggio di pace”.
Obiettivo della nuova traduzione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, stampata dall'Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, è stato quello di offrire un testo «più sicuro nei confronti degli originali; più coerente nelle dinamiche interne; più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea e più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico».
Non solo medicina, non solo fede, ragione e scienza al XXIV Congresso nazionale dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci) che si è svolto ad Ascoli Piceno dal 2 al 4 ottobre.
Sono 9 le campagne pubblicitarie che gli esperti dell'Università Cattolica di Milano hanno selezionato per concorrere il 25 ottobre al Premio annuale dedicato a San Bernardino, patrono dei pubblicitari, che si tiene a Massa Marittima. I ricercatori e gli esperti del Dipartimento di scienze della comunicazione e dello spettacolo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno scelto per la rosa finale quelle campagne di contenuto etico e sociale realizzate in Italia, tra i mesi di ottobre 2007 e agosto 2008 su tv, radio, stampa e web, distintesi per efficacia comunicativa, spirito innovativo, responsabilità e valori veicolati dal messaggio.
“I conflitti e le guerre nelle diverse regioni dell’Africa sono il risultato dell’ambizione smisurata di dirigenti politici e loro alleati, sia all’interno che all’esterno del Continente, della corruzione, del nazionalismo etnico, del fanatismo religioso, della sindrome dell’arricchimento rapido di una minoranza di persone nei corridoi del potere.
Una presenza costante, quella della Fondazione Ente dello Spettacolo durante il Festival Internazionale del Film di Roma. Domani Mercoledì 8 ottobre 2008, ore 11.30 presso il Cinema Trevi (Vicolo del Puttarello, 25) si terrà una conferenza stampa che vedrà la presentazione delle iniziative da parte di monsignor Dario Edoardo Viganò, Presidente dell’Ente dello spettacolo. In occasione della kermesse cinematografica, tra le altre cose (tra cui l’omaggio all’attore Adolfo Celi) l’EdS ripropone l’esposizione “L’attimo neorealista”.
Avere una scuola unica europea di formazione al giornalismo cattolico, realizzare un'emittente cattolica a livello europeo, creare una banca dati di programmi Tv e/o audio, una centrale di dati, notizie e dottrina. Sono alcune delle proposte emerse dall'indagine europea promossa dal Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) presso le Conferenze episcopali su “Chiesa e media”.
Anche la Chiesa deve “passare attraverso un rigoroso tirocinio che va sotto il nome di competenza linguistica”. “Non è più possibile che i comunicatori cristiani studino ed approfondiscano per anni i contenuti della fede e poi ignorino le regole elementari della comunicazione orale e di quella mediatica in specie”. Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), intervenendo all'Assemblea plenaria del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) in corso a Esztgorm (Budapest). “Comunicare in un mondo che cambia”.
Cinici e bari, eppure indispensabili. Anzi, perfino rivalutabili. I giornalisti sono visti così dagli italiani, e la loro immagine è decisamente peggiorata negli ultimi dieci anni. Il centro di ricerche Astra ha reso noti i risultati di tre indagini sul tema del “Futuro del giornalismo in Italia”, e i dati sono impietosi.
Nei media europei, ha affermato questa mattina mons. di Falco Leandri, “non si può parlare di una vera e propria strategia diffamatoria contro la Chiesa”, ma è spesso presente “un attacco ai valori cristiani (famiglia, matrimonio, difesa della vita…)”, anche se, ha precisato, “la periodicità di notizie sulla Chiesa e di esperienze positive è maggiore rispetto a quelle negative”. Dall’indagine emerge che “lo spazio accordato alle attività della Chiesa e la qualità delle informazioni fornite dipendono molto dalla capacità di un dialogo diretto e personale con i giornalisti e dalla disponibilità di vescovi ed uffici stampa a rispondere ai loro interrogativi”.